Cinema d'animazione sperimentale

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Mrs Wood
view post Posted on 20/2/2008, 17:31




Premetto, scriverò solo gli autori che conosco!!vi posterò dei video(sempre se si trovano!)così anche voi potrete conoscere questo fantastico mondo!! :<grin:
In Italia purtroppo il cinema di animazione sperimentale è davvero SCONOSCIUTO!!...gli autori che citerò sono soprattutto di paesi esteri(nn che nn ci siano autori italiani!)

ALEXEIEFF E PARKER:
Film che ho visto:
1933 Une nuit sur le Mont Chauve (Una notte sul Monte Calvo)
Il loro primo film, è ispirato all'omonimo poema sinfonico del compositore russo Modest Mussorgsky
Une nuit sur le Mont Chauve (Claire Parker, 1933)

1963 Le nez (Il naso):è ispirato da u racconto surreale, scritto nel 1836 da Nicolaj Gogol.Narra la storia di un barbiere che scopre un naso privo di corpo in un panino appena sfornato.il film è stato realizzato utilizzando uno schermo di spilli invantato dagli stessi Alexeieff e Parker
Le Nez part 1 (Alexeieff)
Le Nez part 2 (Alexeieff)

Biografia:(copiata dal sito ifb.it)
Nasce a Kazan (Russia) il 1 agosto 1901. Trascorre la giovinezza a Costantinopoli, poi studia da cadetto a San Pietroburgo, ma dopo la Rivoluzione emigra a Parigi, dove lavorerà come costumista teatrale, illustratore e incisore, realizzando pregevoli opere nel legno e nel metallo, nel linoleum, acquetinte e utilizzando tecniche da lui modificate e rielaborate; illustrerà moltissimi libri. Nel 1929 è colpito da tubercolosi. Inventa in questi anni lo schermo di spilli, costituito da un pannello trafitto da centinaia di migliaia di spilli, variamente illuminati da due faretti: l'assorbimento della luce dovuto alle variazioni di profondità di immersione degli spilli crea gradazioni diverse di grigio, consentendo la costruzione di immagini complesse e modificabili. Fotografando le successive modifiche, ottiene un effetto morbido di animazione. Nel 1930 conosce Claire Parker, che diventa la sua compagna e lavora con lui. Insieme, nel 1933, presentano in una sala parigina il primo cortometraggio (otto minuti) realizzato con questa tecnica originale: "Une nuit sur le Mont Chauve" (Una notte sul Monte Calvo), libera interpretazione dell'opera di Mussorgski. L'opera incontra i giudizi più entusiasti, e seguiranno negli anni una ventina di altre pellicole realizzate con la stessa tecnica (vedi filmografia, in questa pagina).
L'artista muore a Parigi (Francia) il 9 agosto 1982.


Zbig Rybczynski:
Film che ho visto:
Tango 1980:
Video Tango
Trentasei personaggi in diversi fasi della vita, sono completamente scollegate dal gruppo e non curanti l'una dell'altra, seguendo una melodia di un antico tango il regista esprime un commento sardonico sulle condizione abitative di sovraffolamento della Polonia urbana.
The Fourth Dimension 1988:
(NESSUN VIDEO :<drop: )
The Fourth Dimension mostra una coppia(Adamo ed Eva)e degli oggetti simultaneamente, nello spazio e in movimento


Biografia:(dal sito, cultframe.com)
E’ fuor di ogni dubbio il fatto che Zbigniew Rybczynski sia uno dei più acuti sperimentatori nell’uso del linguaggio audiovisivo. La sua grandezza non consiste solo in un approccio denso di curiosità nei confronti dello sviluppo tecnologico ma anche, e soprattutto, nella sua capacità di piegare la perizia nell’uso di strumentazioni sempre più moderne al servizio della poesia. In tal senso, Rybczynski è un autore costantemente in avanti rispetto al lavoro dei suoi colleghi. Il suo sguardo non è mai volto all’indietro, il suo spirito creativo sempre teso verso aperture culturali ed intellettuali assolutamente innovative.
E’ dunque uno spirito libero che, nonostante il trasferimento negli Stai Uniti, non ha mai cercato, almeno fino ad oggi, una facile realizzazione professionale in una cinematografia di tipo commerciale. Ciò che interessa a questo videomaker-regista è far evolvere il proprio stile e il proprio percorso artistico in parallelo ai cambiamenti che la tecnologia gli presenta. La sua, dunque, è un’operazione che viene messa in pratica nell’ambito di un linguaggio, quello audiovisivo, che gli offre spunti creativi incredibili e che contemporaneamente si nutre delle sue invenzioni.
L’arte di Zbigniew Rybczynski non è nota al di fuori del ristretto mondo degli addetti ai lavori, nonostante il suo nome sia venuto alla ribalta quando nel 1980 vinse il premio Oscar per il miglior cortometraggio con il capolavoro Tango (1982).
La pubblicazione da parte di RaroVideo del cofanetto intitolato Zbig Rybczynski Film & Video è un vero e proprio piccolo evento che forse potrebbe contribuire a far conoscere questo grande talento in maniera più consona al suo valore.
L’opera è composta da due dvd nei quali sono stati inseriti dieci lavori del regista polacco e due extra di notevole interesse, tra cui spicca l’autointroduzione nella quale lo stesso cineasta spiega al fruitore il senso dei suoi esperimenti visivi. Insieme ai Dvd viene proposto un breve ma intensissimo studio critico curato da Bruno Di Marino che ripercorre in modo convincente e fruibile parte della filmografia di questo genio visionario.
A Rybczynski interessa la rappresentazione di un’azione dinamica in uno spazio circoscritto, cioè l’articolazione complessa di movimenti multipli in ambienti apparentemente quasi claustrofobici. Non si tratta solo di uno sterile esercizio tecnicistico ma di una sorta di analisi delle varianti esistenziali all’interno di un luogo nel quale la vita può fluire secondo comportamenti diversi e contrastanti. Questa intenzione è visibile chiaramente in Tango, cortometraggio nel quale l’intreccio sovrabbondante e "barocco" di azioni permette di affrontare un discorso filosofico sull’esistenza, sul senso e sull’essenza della realtà, tema trattato tra l’altro anche nel bellissimo Nuovo libro (Nowa ksiazka). In questa prova, il regista suddivide lo schermo in nove piccole inquadrature collegate direttamente da un’unica azione che si sviluppa narrativamente in modo assolutamente logico.
In Steps (1987), il linguaggio audiovisivo viene scomposto e ricomposto da Rybczynski intrecciando la mitica sequenza della scalinata de La corazzata Potëmkin di Sergej Ejzeštejn con materiale girato dallo stesso autore polacco. In sostanza la storia codificata del linguaggio cinematografico viene ampliata sfruttando i nuovi strumenti messi a disposizione del moderno cineasta.
Nel secondo Dvd sono presenti due opere significative come The Fourth Dimension (1988), nella quale il corpo umano viene reso dinamico da movimenti impossibili, e The Orchestra (1990), film in alta definizione basato sulla elaborazione visiva di sei importanti brani di musica classica.
Tra cinema d’animazione, videoarte, sperimentazione visionaria, ed echi di stampo surrealista l’universo poetico di Rybczynski è molto ben raccolto nel cofanetto di RaroVideo, autentico strumento di approfondimento utile non solo agli appassionati ma anche agli studiosi sempre in cerca di nuovi testi e di documenti audiovisivi sui quali teorizzare.


Lejf Marcussen:
(NESSUN VIDEO :<drop: )
Film che ho visto:
La Voce Pubblica (la data nn me la ricordo... :<whistle: )Tonespor 1983
noto anche come "Polifonia Visiva", è mirato a mostrare la struttura del contrappunto musicale; vi è qui un tentativo di corrispondenza fra suono e immagine che nessuno aveva più sperimentato dopo il McLaren di Synchromy.

Biografia:(la copio dal mio quaderno dato che su internet nn si trova in italiano..)
(Aabenraa, 27 febbraio 1936)entrò nel 1972 come disegnatore alla sezione televisiva della Danmarks Radio.Dopo avere prodotto e finanziato per conto proprio i primi film d'avanguardia, egli trovò una nicchia presso il gruppo di produzione televisiva, nella quale potè condurre in piena autonomia le sue ricerche di cinema"non verbale".M.rifiuta la trama e con essa l'idea che il film possa essere l'illustrazione di una sceneggiatura, e si ispira piuttosto alla musica, cercando una combinazione di suoni e di immagini.Il suo primo film di rilievo fu "Il direttore d'orchestra"(1978), poi per il resto parla dei suoi film se siete interessati vi faccio sapere! :<sisi:

Berthold Bartosh:
Film che ho visto:
L'Idée(L'Idea) 1931
(tratta dall'illustratore fiammingo Frans Masereel, anche se della sua storia alla fine nn sopravvive quasi nulla)
Nata dal cervello dell'uomo, operaio, artista, non si sa e non importa, nata da un pensiero di amore e di rivolta, l'idea domina.
(NESSUN VIDEO :<drop: )

Biografia:(la copio dal mio quaderno dato che su internet nn si trova in italiano..)
Berthold Bartosh nacque nel 1893 a Polaun, nella Boemia.
Giunto a Vienna nel 1911 per studiarvi architettura, strinse amicizia con il prof. Hanslik, suo insegnante alla scuola di Belle Arti.Uomo di sinistra, ebbe una grande influenza sul suo allievo, si associano per realizzare film d'animazione didattici"per le masse",B.nn apprese il procedimento tecnico da nessuno, preferendo far da solo....si trasferisce a Parigi gira il suo film(L'Idea, sto sintetizzando tutto)il film nn potè essere proiettato pubblicamente e B. nn ebbe alcun guadagno, il critico inglese Thorold Dickinson, gli propose di girare un altro film che poi venne distrutto durante la guerra(il film lo videro solo B.la moglie e il cirtico inglese a Londra)
La moglie ricorda che B. era ossesionato da questa ricerca della luce, negli ultimi anni si dedicò alla pittura.Morì nel 1968.

Garri Bardine:(soprannominato da me Hannibal Lecter!xD)
image
Film che ho visto:
Vykrutasy 1987(nn sono sicura... :<whistle: )
Video Vykrutasy
Il Matrimonio(Brak)1987:
Video Brak

Biografia(Sito AiaceTorino.it):"Quando ho cominciato a fare cinema d’animazione mi sono sentito come un bambino che entra per la prima volta in un negozio di giocattoli... Inizialmente è stato il gioco ad affascinarmi: inventare un mondo inesistente, popolarlo di personaggi immaginari, esiste forse un’occupazione più appassionante? In questo mondo, oltretutto, gli eroi si apprestano a vivere avventure che assomigliano stranamente alla nostra vita... Dopo le esperienze con le marionette non ho voluto far ritorno ai disegni animati; ad attirarmi non erano le marionette tradizionali ma piuttosto i volumi. Qualche tempo dopo ho avuto l’idea di lavorare con la plastilina. In precedenza, film “in plastilina” erano stati realizzati da Alexandr Tatarskij per la Televisione Sovietica utilizzando uno spazio bidimensionale; noi abbiamo voluto utilizzarne uno tridimensionale. Inoltre, desideravamo combinare le possibilità offerte dai film con marionette e disegni animati in modo che le nostre bambole di plastilina “funzionassero” seguendo le leggi dei film d’animazione, che fossero quindi in grado di modificarsi, di cambiare forma per poi riprendere il proprio aspetto iniziale. Problemi di cui nessuno conosceva la soluzione..."
Campione magistrale dell’animazione russa, Garri Bardin ha creato con la Čuča uno dei più bei personaggi cinematografici degli ultimi dieci anni. Assemblata sotto gli occhi dello spettatore grazie al talento di un bambino lasciato solo, Čuča condivide con qualche altra “bambola filmica” come la Maria di Lang o la Madeleine di Hitchcock uno statuto d’eroina emblematico.
Thierry Méranger
Per descrivere il lavoro dell’animatore, Garri Bardin usa una metafora illuminante: «Il compito di un animatore è quello di essere un bambino professionista... tutto nasce dalla sua infanzia». Talentuoso, irriverente, pronto al gioco e all’invenzione, capace di sorprendere lo spettatore invitandolo al contempo a riflettere, il cineasta russo è da sempre uno sperimentatore di tecniche e soluzioni visive con le quali porta in scena la realtà contemporanea. Tic, manie, contraddizioni, paradossi, gioie e dolori della vita moderna vengono trasfigurati da un’animazione che letteralmente “prende corpo” grazie a materiali poveri o di riciclo: le creature inventate da Bardin per i propri cortometraggi vivono magicamente sullo schermo, muovendosi con grazia lieve e coreografie degne dei grandi musical del passato anche quando il contesto è drammatico e il messaggio trasmesso di notevole profondità.
Pressoché sconosciuto in Italia, dove sono stati proiettati solo un paio di titoli in alcuni festival, è un autore considerato a livello internazionale tra i grandi maestri dell’animazione degli ultimi decenni e il successo ottenuto dal suo personaggio più famoso, l’esuberante Čuča, tata “magica” protagonista di tre film, non ha fatto che consolidarne la reputazione.
Sottodiciotto propone al proprio pubblico la più ampia personale finora dedicata in Italia al regista russo, ospite del Festival in un incontro esclusivo condotto da Chiara Magri, coordinatrice didattica del Centro Sperimentale di Cinematografia - Dipartimento Animazione di Chieri.

Biofilmografia
Garri Bardin (Orenburg, Russia, 1941), noto a livello internazionale come Garry Bardin o Garri Bardine, frequenta i corsi di teatro alla Scuola V.I. Nemirovič-Dančenko, presso il Teatro d’Arte Accademico di Mosca Maxim Gorkij, prima di unirsi alla troupe del Teatro Nicolaj Gogol’. In seguito, su invito di Sergej Obrascov, diventa regista e sceneggiatore del Teatro Nazionale delle Marionette. Nel 1975 entra a far parte del Sojuzmul’tfil’m di Mosca, il più grande studio sovietico di cinema d’animazione, presso il quale realizza una quindicina cortometraggi in quindici anni: Dostat’ do neba (Toccare il cielo, 1975), Konservnaja banka (Il barattolo di conserva,1976), Priključenija Chomy (Le avventure di Choma, 1978), Pif-paf, ohi-ohi-ohi! (id., 1980), Dorožnaja skazka (Racconto di viaggio, 1981), Prežde my byli pticami (Una volta eravamo uccelli, 1982), Konflikt (Conflitto, 1983), Tjap Ljap, maljary! (Tjap e Ljap, gli imbianchini! , 1984), Brek (Break , 1985), Banket (Il banchetto, 1986), Brak (Il matrimonio, 1987), Vykrutasy (Fioriture, 1987), Seryi Volk end Krasnaja Šapočka (Il Lupo Grigio e Cappuccetto Rosso, 1990). Dopo essersi dedicato all’animazione tradizionale sperimenta nuove tecniche utilizzando la plastilina, i fiammiferi, pezzi di spago e di fil di ferro. Nel 1988 si aggiudica la Palma d’Oro al Festival di Cannes con il cortometraggio Vykrutasy e due anni dopo abbandona la Sojuzmul’tfil’m per fondare, nel 1991, lo Stayer Studio, dedicandosi alla produzione di spot pubblicitari e cortometraggi a stretto contatto con i propri collaboratori più fedeli: Kot v Sapogach (Il gatto con gli stivali, 1995), Čuča ( id., 1997), Adažio (Adagio , 2000), Čuča 2 ( id., 2001), Čuča 3 ( id., 2005).

Per adesso scrivo questi! :<whistle:

Edited by Mrs Wood - 20/2/2008, 17:58
 
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Boorresia
view post Posted on 10/9/2010, 09:43




Hello all! I am new in the forum. Just wanted to greet all of you :)
 
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JackHXfg3
view post Posted on 8/10/2016, 18:00




Hack again?!
 
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2 replies since 20/2/2008, 17:31   10221 views
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